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Categoria: Cinema
Creato Lunedì, 05 Settembre 2005

The Island, recensione di Luca Baroncini (n°63)

di Michael Bay

con Ewan McGregor, Scarlett Johansson

Non è un caso che Michael Bay sia soprannominato Mr. Dinamite. Il suo è un cinema forte, fatto di esplosioni e inseguimenti, in cui i prodigi della tecnica si inginocchiano a una narrazione elementare. A metà strada tra Philip K. Dick e la saga di "Matrix", "The Island" è un viaggio non privo di fascino nel mondo della bio-genetica. Lo spunto è infatti interessante, con un cambiamento di prospettiva in grado di conferire alla storia adeguato mordente. Il problema è che Michael Bay non conosce le sfumature e finisce per risolvere il racconto in un’ordinaria corsa a perdifiato ammosciata dall’(in)evitabile buonismo a buon mercato, con tanto di improbabilissima love-story, piccole dosi di umorismo da caserma e un insulso finale edificante. Ed è davvero un peccato, perché i due protagonisti avrebbero potuto elevarsi a struggenti figure romantiche di un mondo non per forza senza scrupoli alla ricerca dell’immortalità, invece si devono accontentare di diventare usitate pedine di una trita girandola al testosterone con contorno di stereotipi, sia nelle tipologie dei caratteri che nella scelta degli attori: lo scienziato cattivo (l’immancabile Sean Bean, in alternativa all’immancabile Aaron Eckhart), l’investigatore in odore di redenzione (il tosto Djimon Hounsou) e l’uomo comune che non si capisce bene perché faccia ciò che fa (Steve Buscemi, scelta inevitabile). Tra i due protagonisti ha la meglio Ewan McGregor, che ritrova espressività e dinamismo dopo parecchie prove fiacche. Spaesata, invece, la burrosa Scarlett Johannson, poco a suo agio come donna d'azione in perenne fuga sui tacchi (pare sempre bramare un comodo divano). Fotografia acida (tutta sgranature), ralenty enfatici e montaggio frenetico percorrono con poca originalità le orme del videoclip. D'effetto l'impatto delle scenografie e divertente l'ennesimo inseguimento in autostrada con tanto di camion dal carico instabile. Ma, date le premesse, era lecito attendersi qualcosa di più.

                

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