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Categoria: Cinema
Creato Domenica, 14 Maggio 2023

Locandina del film Ritorno a SeoulRitorno a Seoul, recensione di Luca Baroncini (n°263)

di Davy Chou 

con Park Ji-min, Emeline Briffaud, Lim Cheol-Hyun

Abbiamo visto tanti film con protagonisti adottati in cerca dei propri genitori biologici. L’opera di Davy Chou si differenzia con personalità dalle molte altre con tematica affine perché parte da presupposti diversi. 

La protagonista Freddie, infatti, nata in Corea e adottata da genitori francesi, non fa della ricerca dei genitori biologici la sua ragione di vita, ma si ritrova, un po’ per caso (un volo cancellato per il Giappone), un po’ per colmare un’inquietudine che si porta dentro e a cui fatica a dare risposte, a passare un paio di settimane a Seoul.  Sola e a migliaia di chilometri dalla sua casa e dai suoi affetti, tutti in Francia, decide di indagare sulle sue origini.

Un’opportunità che più che una ossessione diventa un richiamo, un tassello mancante che il rifiuto della madre biologica di assecondare rende ancora più bruciante. 

Il film segue il percorso della protagonista nell’arco di alcuni anni in cui la vita avanza, la formazione caratteriale si sedimenta e le fragilità emergono. Le crepe non si ricompongono del tutto, le nuove consapevolezze, così come i riscontri sociali, aiutano a colmare le insicurezze, ma gli spigoli rimangono e la felicità resta comunque a una certa distanza. Freddie è un personaggio complesso e non scontato, per cui i rapporti causa-effetto a cui ci ha abituati la finzione del cinema, e soprattutto della televisione, non funzionano. 

Fatichiamo, quindi, a connetterci con il suo sentire, a entrare in sintonia con il suo stato emotivo, ondivago, ribelle e mai compiacente verso le (presunte) aspettative del pubblico.

Non è un difetto, anzi, però rischia di rendere il film respingente come la sua brava protagonista, la debuttante Park Ji-min. Uno di quei film per cui dire bello o brutto ne limita il potenziale, perché è prima di tutto un punto di vista prezioso e poco allineato con cui confrontarsi. 

È stato presentato al Festival di Cannes nella sezione “Un Certain Regard” ed è stato scelto per rappresentare la Cambogia agli Oscar 2023 (ma non è rientrato nella cinquina finale).

 

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