Cinema

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Categoria: Cinema
Creato Lunedì, 07 Novembre 2022

locandina triangleTriangle of Sadness, recensione di Luca Baroncini (n°257)

di Ruben Östlund

con Harris Dickinson, Charlbi Dean, Woody Harrelson, Zlatko Buri

Il regista svedese Ruben Östlund ci ha abituati a un cinema provocatorio e spiazzante in grado di scardinare certezze e luoghi comuni. Quello che ci propone con “Triangle of Sadness” è un nuovo viaggio nelle convenzioni sociali e nei giochi di potere alla base dei rapporti umani, dove a volte ci si trova dominati e altre sottomessi. 

L’opera, premiata a Cannes con il massimo riconoscimento - la Palma d’Oro (e per Östlund è la seconda dopo quella per “The Square” nel 2017) - si compone di tre raccordi, accomunati da due protagonisti, un modello e una modella/influencer, che li attraversano tutti. 

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Creato Lunedì, 07 Novembre 2022

locandina Margini“Margini” nasce dalla volontà di Niccolò Falsetti (regista e cosceneggiatore) e Francesco Turbanti (protagonista e cosceneggiatore) di raccontare una storia in cui si intrecciano amicizie e bisogno di realizzare le proprie ambizioni in un contesto poco complice come quello della provincia italiana (ma forse è lo stesso in tutte le province del mondo): un microcosmo fatto di regole tacite in cui o sei dentro, e ti omologhi, oppure sei fuori e diventi quello strano, disadattato, incapace di capire come gira il mondo. Oppure fuggi. Michele, Edoardo e Iacopo vivono nella Grosseto del 2008, sono amici da sempre e formano un gruppo street punk hardcore. Nei loro piani c’è quello di invitare la band americana Defense in città e di suonare come gruppo spalla, ma quando il progetto sembra andare in porto subentrano mille difficoltà e non tutto andrà secondo i piani. A parlarci del film, presentato in concorso alla “Settimana internazionale della critica” al Festival di Venezia 2022, dove ha vinto il premio del pubblico, sono proprio i due ideatori.

Il vostro film mescola abilmente commedia e dramma. Lo avete subito pensato così oppure il taglio si è definito strada facendo? 

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Creato Venerdì, 14 Ottobre 2022

SiccitàSiccità, recensione di Luca Baroncini (n°256)

di Paolo Virzì 

con Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Monica Bellucci, Diego Ribon, Max Tortora, Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi, Sara Serraiocco

A Roma non piove da tre anni, il Tevere è in secca e l’acqua è razionata. C’è chi si può ancora permettere di fare il bagno in una vasca con idromassaggio, ma per i più sono tempi duri. Si sta anche diffondendo una strana febbre diffusa dal proliferare di scarafaggi che determina un aumento dei ricoveri e delle terapie intensive. 

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Creato Venerdì, 14 Ottobre 2022

Luca BaronciniA cosa servono i festival cinematografici? di Luca Baroncini (n°256)

L’interrogativo mi si pone con particolare urgenza di ritorno dal festival di Venezia in cui sono stato giurato del premio FIPRESCI che attribuisce il premio della critica. 

Le domande che amici e conoscenti mi hanno rivolto non sono state “Com’è stata l’esperienza da giurato?”, “Ti è piaciuto il film di Amelio che è già nelle sale?”, “E il tanto discusso The Whale?”, “E del documentario vincitore cosa dici?”, bensì, “Hai visto il look a schiena nuda di Timothée Chalamet?” e “Ma Harry Styles ha davvero sputato a Chris Pine?”. 

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Creato Venerdì, 08 Luglio 2022

EssereCurdoKurdbûn -Essere curdo, recensione di Luca Baroncini (n°255)

di Fariborz Kamkari

Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 la giornalista curda Berfin Kar e il suo cameraman restano intrappolati in un assedio punitivo non annunciato da parte dell’esercito turco a Cizre, città a maggioranza curda nel sud-est della Turchia. I due inviati si trovano così a poter documentare per 79 giorni l’invasione dell’esercito e dei carri armati turchi costruendo una sorta di diario visivo; un punto di vista interno, senza filtri, in grado di mostrare i bombardamenti, lo sterminio dei civili, la disperazione degli abitanti e la loro resistenza in un quotidiano improntato alla violenza e alla sopraffazione. 

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Creato Venerdì, 08 Luglio 2022

Last duelIl meglio della stagione cinematografica 2021-22, di Luca Baroncini (n°255)

È stata una stagione di film belli ma poco visti o, perlomeno, non visti nella loro dimensione naturale, cioè la sala cinematografica. Si produce sempre di più, i nostri occhi sono affamati di storie in cui perdersi, ma il cinema, inteso come luogo in cui vedere film senza distrazioni su uno schermo il più grande possibile, dopo il covid e una politica istituzionale poco lungimirante, sta faticando molto per riportarsi al centro dell’interesse del pubblico, sempre più distratto da mille sollecitazioni e scorciatoie.

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Creato Venerdì, 03 Giugno 2022

Fresh, recensione di Luca Baroncini (n°254)

di Mimi Cave, con Daisy Edgar-Jones, Sebastian Stan, Jonica T. Gibbs, Charlotte Le Bon

freshIl genere horror si presta benissimo a dare voce a un sentire contemporaneo estremizzandone i toni. Nel mirino della regista Mimi Cave, alla sua opera prima, ci sono varie cose, ma soprattutto una mascolinità tossica che vuole la donna come oggetto di cui l’uomo rivendica il possesso per il proprio piacere. Nulla di nuovo sotto il sole: l’uomo manipolatore e violento, la donna vittima, ma anche capace di reagire. Le varianti, però, nella visione della regista e della sceneggiatrice Lauryn Kahn, sono tante, a partire dal tema del cannibalismo, poco sondato nelle sue derive. La protagonista Noa è una ragazza sola, senza legami familiari, con una grande amica con cui condivide la passione per la boxe. L’atmosfera è inizialmente da commedia, con l’appuntamento con un ragazzo conosciuto in chat davvero esilarante per il cinismo con cui viene smontata ogni ipotesi di possibile complicità tra i due. L’incontro con un aitante chirurgo plastico, gentile, poco insistente e con quel tanto di mistero da risultare affascinante e desiderabile, le cambierà la vita per sempre.

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Creato Venerdì, 03 Giugno 2022

Le fate ignorantiLe fate ignoranti – serie TV, recensione di Luca Baroncini (n°254)

In principio fu l’omonimo film, grande successo del 2001 che fece scoprire al grande pubblico il talento  del regista italo-turco Ferzan Özpetek. Il film partiva da una idea tanto semplice quanto ricca di possibili spunti: conosciamo davvero le persone che ci stanno accanto? La protagonista Antonia, infatti, rimasta improvvisamente vedova, si trova a dover fare i conti con la doppia vita del marito Massimo, amante a sorpresa di Michele, che la introduce a un mondo nuovo. Il film aveva il pregio di porre basi originali ma il difetto di risolverle cadendo nel luogo comune. A venti anni di distanza la serie tv, ideata da Gianni Romoli e dallo stesso Özpetek, che co-sceneggia e dirige anche alcuni episodi, riequilibra un po’ le cose. Cambiano ovviamente gli interpreti, a parte il punto fermo di Serra Yilmaz che continua a vestire i panni di Serra, i personaggi si sono un po’ imborghesiti, ma il soggetto è lo stesso.

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Creato Lunedì, 02 Maggio 2022

unombra-negli-occhiUn’ombra negli occhi,  recensione di Luca Baroncini (n°253)

di Ole Bornedal 

con Fanny Bornedal, Alex Høgh Andersen, Danica Curcic, Bertram Bisgaard

Ci sono storie talmente forti che rischiano di azzerare lo spirito critico, facendo passare in secondo piano elementi che in altri contesti finirebbero per pesare di più. È quello che in parte accade con il film “Un’ombra negli occhi”, perché mette in scena una storia vera, terribile e purtroppo ancora attuale, emersa con chiarezza solo in tempi relativamente recenti. 

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Creato Lunedì, 02 Maggio 2022

MasterMaster - La specialista, recensione di Luca Baroncini (n°253)

di Mariama Diallo

con Regina Hall, Zoe Renee e Amber Gray

“Non si tratta di fantasmi, né di cose soprannaturali. È l’America!”. È questa frase, pronunciata dalla protagonista del film, a riassumere lo spirito dell’opera prima di Mariama Diallo. 

La regista, sulla scia di “Scappa – Get Out” che ha aperto la strada della contaminazione tra il genere horror, da sempre cartina di tornasole della contemporaneità, e il tema del razzismo, costruisce un racconto di crescente e impalpabile tensione che incrocia il destino di due donne, Gail e Jasmine, facce, nere, della stessa medaglia made in U.S.A. (e il montaggio alternato del loro agire spesso ce lo ricorda).

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Creato Sabato, 02 Aprile 2022

LunanaLunana: Il villaggio alla fine del mondo, recensione di Luca Baroncini (n°252)

di Pawo Choynging Dorji 

con Sherab Dorji, Ugyen Norbu Lhendup, Pem Zan

Se non fosse per la candidatura all’Oscar come miglior film internazionale, la prima per un film bhutanese, probabilmente non avremmo mai sentito parlare di questo film, perché è circolato in molti festival in tutto il mondo ma non in quelli europei più prestigiosi. E sarebbe stato un peccato, perché è un’opera che tratta temi universali con una qualità rara: la semplicità. Senza che ciò ne comprometta l’incisività, anzi, tutt’altro. 

Sono andato subito a vedere sulla cartina geografica dove fosse il Bhutan, piccolo stato dell’Asia, cercando invano di identificare il villaggio di Lunana in cui il film è ambientato, un piccolo insediamento che si trova lungo i ghiacciai dell’Himalaya, a otto giorni di distanza dalla strada più vicina, quindi raggiungibile solo camminando, popolato da 56 abitanti in una valle detta oscura perché non raggiunta dalla luce del sole.

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Creato Sabato, 02 Aprile 2022

filo invisibileIl filo invisibile, recensione di Luca Baroncini (n°252)

di Marco Simon Puccioni 

con Francesco Gheghi, Filippo Timi, Francesco Scianna e Valentina Cervi

Il pregio maggiore del lavoro di Marco Simon Puccioni, da sempre attento ai diritti umani e civili delle minoranze e alle tematiche di impegno sociale (tra le sue regie gli apprezzati “Quello che cerchi”, “Riparo” e “Come il vento”), è trattare il tema dell’omo-genitorialità cercando di combinare le (gravi) mancanze istituzionali con un racconto di formazione attento all’intrattenimento. 

Il punto di vista è quello del sedicenne Leone, nato in America da una madre surrogata e figlio di due uomini ora sposati. Il film evita saggiamente di riproporci tutte le tappe del loro amore, quello è un dato di fatto rapidamente riassunto nel prologo attraverso un breve video fatto dal giovane protagonista per una ricerca scolastica, e arriva diretto al vero nucleo che è mostrare una famiglia in cui i genitori sono due uomini ma che funziona esattamente come tutte le altre, tra gioie, quotidiano che avanza e zone d’ombra.

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Creato Domenica, 06 Marzo 2022

powerofthedogIl potere del cane, recensione di Luca Baroncini (n°251)

di Jane Campion

con  Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee, Keith Carradine

“Lezioni di piano” incontra “I segreti di Brokeback Mountain” in questo film consapevolmente respingente e molto solido, in cui il paesaggio è ostile come la possibilità dei personaggi di esprimere se stessi. L’andamento è sottilmente thriller, anche se travestito da western, e porta dove non ti aspetti arrivando a fare una cosa molto rara di questi tempi: spiazzare.

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Creato Domenica, 06 Marzo 2022

La fractureParigi, tutto in una notte, recensione di Luca Baroncini (n°251)

di Catherine Corsini

con Valeria Bruni Tedeschi, Marina Foïs, Pio Marmaï, Aïssatou Diallo Sagna

Il Pronto Soccorso è uno dei luoghi più democratici del mondo. Davanti a un malessere fisico, in un ospedale pubblico, finiamo per essere tutti uguali.

L’esperienza di un dolore condiviso, non necessariamente lo stesso, può quindi consentire l’incontro di persone che non avrebbero mai avuto modo di conoscersi, men che meno di capire le ragioni altrui, stabilendo così sintonie inaspettate.

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