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Categoria: Cinema
Creato Giovedì, 01 Dicembre 2016

InfernoInferno, recensione di Domenico Secondulfo

dall’omonimo libro di Dan Brown

regia di Ron Howard

con Tom Hanks e Felicity Jones

Già il libro non era all’altezza dei precedenti, con un certo retrogusto di fotocopia e senza il ritmo incalzante e la progressione di stupori misterici che sono il cavallo di battaglia di Brown; il film è anche peggio. Poco ritmo e passaggi scontati, il retrogusto di fotocopia impera.

Molti effetti, come le visioni del professore, sembrano avere il solo scopo di stupire, non molto necessarie né alla narrazione né al pathos, e ricordano, almeno a me, i vecchi film sui morti viventi e sugli zombie. Originale l’idea dello “sfoltimento” della popolazione mondiale per preparare una nuova era di rinascenza, ora soffocata dalla incessante necessità di sfamare sempre nuove bocche, e devo dire che magari dopo qualche ora nella metropolitana di Roma o di Parigi, magari d’estate, oppure in un mercato del Cairo potrebbe anche non sembrare un’idea così malvagia... ma nel film, come nel libro, è presentata in modo debole, con la solita “spectre” che tiene le fila in segreto e la solita idea di trame mortali sulla testa degli ignari mortali “comuni”. Carina la versione da 007 dell’Oms anche se la storia di amore tra la direttrice Oms e il professore è un po’ sbrodolata. Per poi non parlare della enorme marchetta pubblicitaria che regge il film, dal solito viaggio turistico in Italia (Firenze, Venezia, ci mancava il pullman per San Pietro), agli infiniti product placement della onnipresente Apple e perfino dei treni Italo, che evidentemente hanno fatto un’offerta migliore di Trenitalia. Insomma, si guarda volentieri, figuriamoci, ma siamo un paio di punti al di sotto di come Dan Brown ci aveva abituato.