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Categoria: Guerra
Creato Mercoledì, 01 Febbraio 2012

Obiettivo Iran?, di Il Passatore (n°143)

Come ho già avuto modo di ricordare nei miei precedenti articoli, quella che si gioca in Medio Oriente è una partita a scacchi fra Occidente (USA – Israele – UE) ed Oriente (Russia e Cina) attraverso l’Arabia Saudita ed i suoi satelliti da una parte e l’Iran dall’altra.

Non è mia intenzione ritornare sull’argomento degli assetti geopolitici dell’area e planetari, come non è mia intenzione fare una filippica a sfondo teologico sulle ragioni dello scontro fra sciiti e sunniti: in realtà il discorso è molto più sottile ed estremamente concreto dal punto di vista economico. Ma facciamo un piccolo passo indietro; ricordate quando scrissi che la primavera araba aveva avuto come unico effetto la distruzione del sistema bancario delle dittature dell’area? Pensiamo al caso libico: monsieur le president Sarkozy per far mandare giù la pillola della guerra ai francesi avrebbe addotto fra le tante cause il fatto che la Libia fosse un pericolo per la finanza internazionale1, da qui la necessità di creare presso la corte dei ribelli/qaidisti anti-Gheddafi una nuova banca centrale libica collegata con la Banca dei Regolamenti Internazionali. Già! In Libia sono arrivati i fondamentalisti islamici, la fame, la miseria, nessuna libertà civile, ma in compenso è arrivato l’allineamento all’alta finanza mondialista. Vale la pena notare che tutti gli stati indicati come nemici, santuari di terroristi, sono in definitiva proprio le nazioni che non aderiscono alla Banca dei Regolamenti Internazionali2... Tòh! Che coincidenza! In questi giorni una fonte anonima del governo ha affermato chiaramente: «Abbiamo assoluto bisogno di chiudere la Banca Centrale dell’Iran»3... tengo a precisare che le fonti fino ad ora citate sono tutto tranne che complottiste.

È evidente che dietro le solite scemenze della lotta al terrorismo, promozione della democrazia attraverso “guerre umanitarie”, ecc. si cela sempre e comunque l’innata inclinazione del sistema per la sopraffazione in nome dell’economia.

Fino ad ora non è ancora esploso un conflitto per tre semplici motivi: le divergenze fra USA ed Israele, le ricadute economiche globali e le prossime elezioni americane. Andiamo per ordine: a) Israele punta dritto al conflitto, con il rabbinato in prima fila, al contrario gli USA e lo stesso governo iraniano propenderebbero per una mediazione sul nucleare4; b) una guerra conclamata fra Iran ed USA ed Israele con i soliti lecchini dell’UE al seguito, oltre a ricadute disastrose per via dell’interesse della Cina e della Russia sull’area, porterebbe ad un aumento del prezzo del petrolio con gravi ricadute sulle economie mondiali, invece «Israele ha acquistato miliardi di dollari in “futures” petroliferi, una scommessa basata sulla segreta conoscenza di eventi imminenti che farebbero salire il prezzo del barile, a dispetto di tutte le indicazioni che vanno in senso contrario.»5 ... appunto! Situazione già in essere visto che le nuove restrizioni petrolifere contro l’Iran impediscono a paesi come l’Italia che importa il 13% del petrolio dall’area di stipulare nuovi contratti. Ed il barile aumenta, e noi paghiamo; c) gli USA non sono certo per la mediazione con l’Iran per motivi umanitari, al contrario Obama sa molto bene che una guerra prima delle elezioni sarebbe un pauroso auto-goal: la possibilità di essere rieletto, anche contro uno dei ridicoli candidati repubblicani, sarebbe di molto ridimensionata. In tal senso potrebbe essere letta la sospensione delle grandi manovre congiunte USA-Israele nello stretto di Hormuz6. Obama teme ed ha ragione: ora che i rapporti con il Pakistan ed il governo fantoccio afghano si sono definitivamente logorati e l’impegno nell’area promette un ritirata tipo “si salvi chi può”, deve fare i conti con un elettorato deluso e un’opposizione sempre più violenta e messianica, come dimostrano alcune affermazioni di Romney, ed ipotesi (o minacce?) tipo quelle avanzate da Andrew Adler: «dare ordine agli agenti del Mossad in USA di eliminare un presidente ritenuto non-amico di Israele, in modo che l’attuale vicepresidente ne prenda il posto ed impartisca con forza la politica degli Stati Uniti».

1 http://www.guardian.co.uk /commentisfree/cifamerica/2011/apr/21/libya-muammar-gaddafi

2 http://webofdebt.wordpress.com/2011/04/16/libya-all-about-oil-or-all-about-banking/

3http://news.nationalpost.com/2012/01/12/u-s-wants-to-close-down-the-central-bank-of-iran-over-nuclear-concerns/


4 http://mideast.foreignpolicy.com/posts/2012/01/13/iran_agreed_to_nuclear_talks_and_an_iaea_mission

5 http://www.veteranstoday.com/2011/11/04/american-veterans-publication-accused-of-israeli-attack-leak/


6 http://www.debka.com/article/21652/

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